La sintesi finale...
Siamo giunti alla conclusione di questo percorso, durato circa 3 mesi, incentrato sul termine allevare. L'esordio di questo blog ha voluto analizzare il termine in esame, ricercandone definizione ed etimologia in italiano e in alcune lingue straniere per poi darne una rappresentazione attraverso una storia ed un'immagine, creando inoltre un abbecedario.
Questo però era solamente l'inizio, continuando la ricerca abbiamo potuto scoprire quanto l'allevare sia importante e necessario fin dall'antichità, abbiamo trovato lodi ad esso nella mitologia, nella poesia e nella scultura antiche ed abbiamo potuto vedere come sia stato tema centrale di opere di letteratura narrativa e cinematografiche in età moderna.
Mentre descrivevamo l'impiego dell'allevamento in campi artistici e letterari ripercorrevamo la sua influenza nella storia della tecnologia: siamo partiti dall'8000 a.C., tempo della rivoluzione agricola e conseguente transizione dell'uomo da nomade a sedentario e comparsa dei primi allevamenti; già dall'antichità l'allevamento portò ad innovazioni tecnologiche importanti come l'aratro a chiodo trainato da una coppia di buoi, quest'ultimo venne migliorato notevolmente nei secoli finchè nel medioevo non se ne inventò un nuovo tipo, l'aratro pesante. La rivoluzione agricola dell'8000 a.C. non fu l'unica, nel 1700 il grande aumento demografico portò ad una seconda rivoluzione causa di nuove innovazioni tecnologiche volte ad aumentare e velocizzare i processi di semina e raccolto, anche qui, come quasi diecimila anni prima, furono fondamentali gli animali da traino, i quali venivano allevati appositamente per movimentare i nuovi e pesanti macchinari.
I rapidi progressi tecnologici successivi alla rivoluzione industriale fecero crollare l'utilizzo degli animali da traino, ormai superati dalla macchina, e causarono un ulteriore aumento demografico, fu così che la tecnologia nel campo dell'allevamento durante l'800 e il 900 volse verso l'aumento della produzione e l'efficienza, prediligendo le specie migliori e creando così mangimi concentrati e apparati robotici per la mungitura. Seguendo questo andamento abbiamo provato a pensare ad un'invenzione futura ed a pubblicizzarla.
Proprio all'importanza mediatica che l'allevamento ha acquisito nell'ultimo secolo è stato dedicato diverso spazio del blog, partendo dalla sopracitata pubblicità volta a rassicurare il consumatore e certificare il prodotto, punto caratteristico di uno dei più grandi allevatori italiani, Francesco Amadori; arrivando alla cronaca dove abbiamo mostrato quanto l'allevamento sia un argomento controverso nel mondo moderno, accusato spesso, per colpa della disinformazione, di essere causa di problemi di cui non è veramente responsabile come nel caso della mucca pazza o del più recente Covid-19.
Vorrei terminare questo post finale ringraziando i lettori nella speranza che abbiano trovato interessante questo mio percorso alla scoperta di allevare.
A. De Magistris
Allevare
venerdì 12 giugno 2020
martedì 9 giugno 2020
Step #23
Una promozione del prodotto...
Di seguito un modello di volantino pubblicitario fatto a mano per l'invenzione descritta nel post precedente.
Di seguito un modello di volantino pubblicitario fatto a mano per l'invenzione descritta nel post precedente.
Step #22
Un'invenzione futura...
Una interessante invenzione il cui utilizzo sta aumentando in diversi campi è il drone. Inizialmente concepito nella prima metà del '900 esclusivamente come arma, grazie alle nuove tecnologie nel corso del XXI secolo, è diventato un oggetto impiegato anche in ambito civile dove viene impiegato nella sorveglianza aerea delle coltivazioni, in aerofotogrammetria, per effettuare riprese aeree cinematografiche, in operazioni di ricerca e salvataggio, nel controllo di linee elettriche e condutture petrolifere e nel monitoraggio della fauna selvatica. Col progresso tecnologico si arriverà ad ottenere miglioramenti meccanici e di software tali da poter integrare questo tipo di velivolo con l'allevamento in modo da creare dei "droni allevatori".
Diverse tipologie di allevamento, specialmente quelli di bovini da latte, impiegano già collari con sensori e gps che servono a monitorare la posizione, lo stato di salute o gravidanza dell'animale ed a permettere l'accesso ai box di mungitura e mangiatoie. Questo tipo di tecnologia unita a dei droni capaci di interfacciarsi con i collari permetterebbe a questi ultimi di rilevare la posizione di ogni animale in ogni momento, importante in allevamenti di tipo estensivo, e in caso di bisogno reindirizzarli verso la posizione corretta, ma questa sarebbe solo la più semplice delle applicazioni. Prendiamo il caso di un allevamento di bovini da latte dove vengono già utilizzati box di mungitura automatica robotizzati, un "drone allevatore" potrebbe sostituire nella sua interezza il box in quanto, sempre grazie all'interfaccia col collare, avrebbe informazioni precise su quando nutrire e mungere l'animale (mantenendo tutti i vantaggi che porta un braccio mungitore robotico, prima tra tutti la costante sterilizzazione e pulizia delle mammelle), non solo, potrebbe assistere al parto dell'animale poiché i collari sono capaci anche di rilevare quando l'animale è in calore e quando sta per partorire. Sebbene sia chiaro che questa invenzione sia sfruttabile in maniera più completa in allevamenti intensivi è utile anche per allevamenti allo stato brado, un esempio classico è quello ovino, dove un "drone allevatore" capace di portare al pascolo e controllare ogni pecora, delineando un perimetro di controllo in cui mantenere gli animali unendo ai gps dei collari uno scanner per il terreno, può sostituire il cane e il pastore, il quale ha accesso remoto al drone e può all'occorrenza attivare un controllo manuale.
Una interessante invenzione il cui utilizzo sta aumentando in diversi campi è il drone. Inizialmente concepito nella prima metà del '900 esclusivamente come arma, grazie alle nuove tecnologie nel corso del XXI secolo, è diventato un oggetto impiegato anche in ambito civile dove viene impiegato nella sorveglianza aerea delle coltivazioni, in aerofotogrammetria, per effettuare riprese aeree cinematografiche, in operazioni di ricerca e salvataggio, nel controllo di linee elettriche e condutture petrolifere e nel monitoraggio della fauna selvatica. Col progresso tecnologico si arriverà ad ottenere miglioramenti meccanici e di software tali da poter integrare questo tipo di velivolo con l'allevamento in modo da creare dei "droni allevatori".
Diverse tipologie di allevamento, specialmente quelli di bovini da latte, impiegano già collari con sensori e gps che servono a monitorare la posizione, lo stato di salute o gravidanza dell'animale ed a permettere l'accesso ai box di mungitura e mangiatoie. Questo tipo di tecnologia unita a dei droni capaci di interfacciarsi con i collari permetterebbe a questi ultimi di rilevare la posizione di ogni animale in ogni momento, importante in allevamenti di tipo estensivo, e in caso di bisogno reindirizzarli verso la posizione corretta, ma questa sarebbe solo la più semplice delle applicazioni. Prendiamo il caso di un allevamento di bovini da latte dove vengono già utilizzati box di mungitura automatica robotizzati, un "drone allevatore" potrebbe sostituire nella sua interezza il box in quanto, sempre grazie all'interfaccia col collare, avrebbe informazioni precise su quando nutrire e mungere l'animale (mantenendo tutti i vantaggi che porta un braccio mungitore robotico, prima tra tutti la costante sterilizzazione e pulizia delle mammelle), non solo, potrebbe assistere al parto dell'animale poiché i collari sono capaci anche di rilevare quando l'animale è in calore e quando sta per partorire. Sebbene sia chiaro che questa invenzione sia sfruttabile in maniera più completa in allevamenti intensivi è utile anche per allevamenti allo stato brado, un esempio classico è quello ovino, dove un "drone allevatore" capace di portare al pascolo e controllare ogni pecora, delineando un perimetro di controllo in cui mantenere gli animali unendo ai gps dei collari uno scanner per il terreno, può sostituire il cane e il pastore, il quale ha accesso remoto al drone e può all'occorrenza attivare un controllo manuale.
venerdì 5 giugno 2020
Step #21
Un brevetto...
Vorrei presentare due brevetti relativi ad una delle più grandi innovazioni nell'allevamento moderno, tutt'ora in evoluzione, ovvero la mungitura automatizzata, già presentata nello Step #15 di questo blog durante la sua fase iniziale con l'introduzione delle sale di mungitura.
Il primo brevetto è quello di un robot per la mungitura, una delle più recenti innovazioni nel campo, capace di rilevare l'animale attraverso diversi sensori e mungerlo dopo aver pulito e disinfettato le mammelle.
Il secondo brevetto è di un dispositivo di mungitura automatica costituito da un braccio robotizzato e il corrispondente box per la mungitura dove l'animale si reca per mangiare e viene al contempo munto dal braccio robotico.
Riferimenti:
Primo brevetto:https://patents.google.com/patent/US20130074775A1/en?q=milking+robot&oq=+milking+robot
Secondo brevetto: https://patents.google.com/patent/US8646410B2/en?q=milking&oq=+milking+
Vorrei presentare due brevetti relativi ad una delle più grandi innovazioni nell'allevamento moderno, tutt'ora in evoluzione, ovvero la mungitura automatizzata, già presentata nello Step #15 di questo blog durante la sua fase iniziale con l'introduzione delle sale di mungitura.
Il primo brevetto è quello di un robot per la mungitura, una delle più recenti innovazioni nel campo, capace di rilevare l'animale attraverso diversi sensori e mungerlo dopo aver pulito e disinfettato le mammelle.
immagine tratta dal brevetto del robot da mungitura |
Il secondo brevetto è di un dispositivo di mungitura automatica costituito da un braccio robotizzato e il corrispondente box per la mungitura dove l'animale si reca per mangiare e viene al contempo munto dal braccio robotico.
viste di lato e dall'alto del box per mungitura automatica |
Riferimenti:
Primo brevetto:https://patents.google.com/patent/US20130074775A1/en?q=milking+robot&oq=+milking+robot
Secondo brevetto: https://patents.google.com/patent/US8646410B2/en?q=milking&oq=+milking+
lunedì 1 giugno 2020
Step #20
Un materiale...
Alla base dell'allevamento vi è il mangime ovvero ciò che viene utilizzato per l'alimentazione del bestiame negli allevamenti moderni.
L'alimentazione dei capi di bestiame al giorno d'oggi è diversa da quella di alcuni decenni fa ma ugualmente importante, l'industrializzazione e i progressi tecnologici hanno fatto si che si ottimizzasse il cibo degli animali da allevamento arrivando così al mangime, cioè un alimento che in poco volume racchiude grande quantità di principi nutritivi. Solitamente, infatti, il mangime è ricco di proteine,carboidrati, grassi, sali minerali e vitamine e le razioni giornaliere vengono studiate ed adeguate a seconda del tipo di animale, età ed esigenze produttive, in modo che la nutrizione sia più efficace ed efficiente possibile.
Il mangime cosiddetto "concentrato" contiene farine di cereali e legumi, integratori minerali e vitaminici uniti spesso a sottoprodotti dello zucchero o di carne e pesce. Le quantità degli ingredienti, la forma e consistenza del mangime e il loro metodo di produzione sono tutti testati e monitorati rigorosamente.
I mangimi vengono prodotti da industrie apposite in modo che siano standardizzati e certificati, in particolare in Italia chi produce ed opera sul mangime deve seguire le norme disposte dal Ministero della Salute.
Mangime in pellet per bovini |
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Mangime
http://www.treccani.it/vocabolario/mangime/
Igiene dei mangimi dal Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1546&area=sanitaAnimale&menu=mangimi
sabato 30 maggio 2020
Step #19
Nella scienza applicata...
La zootecnia (o zootecnica) è la scienza che si occupa dell'origine, evoluzione, produzione, miglioramento e razionale sfruttamento degli animali domestici utili all'uomo. Essa è costituita dal complesso delle applicazioni della biologia all'allevamento degli animali al fine di migliorarne il fenotipo (insieme dei caratteri che l'individuo presenta), che risulta dalla costituzione ereditaria (genotipo) e dalla costituzione acquisita (paratipo) per l'azione dei fattori esterni ambientali.
Le basi per la nascita della zootecnia vennero messe durante la seconda metà del 18° secolo e al principio del 19° quando sorsero le prime scuole di agricoltura, nelle quali venivano impartiti anche gli insegnamenti relativi alla tecnica dell’allevamento e dell’alimentazione del bestiame. Con la fondazione dell’Istituto agronomico di Versailles, l’insegnamento della tecnologia animale venne nettamente separato dall’insegnamento dell’agricoltura e per la prima volta fu adottata la denominazione di zootecnia per questa nuova scienza. I principi darwiniani della selezione naturale furono messi a base della selezione zootecnica, alla quale si attribuiva un’illimitata, seppur lenta, capacità di migliorare le razze. La genetica ha portato anche a una revisione del concetto di razza, in quanto ha dimostrato come tutte le razze di animali domestici non siano razze geneticamente pure bensì mescolanze di un certo numero di genotipi di linee pure; per la moderna zootecnia la selezione rappresenta il mezzo con il quale l’allevatore può isolare le linee più elette.
Un notevole risultato delle applicazioni della genetica e della zootecnia è l'introduzione di razze resistenti alle malattie.
Riferimenti:
Zootecnia in treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/zootecnia/
Zootecnia in wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Zootecnia
La zootecnia (o zootecnica) è la scienza che si occupa dell'origine, evoluzione, produzione, miglioramento e razionale sfruttamento degli animali domestici utili all'uomo. Essa è costituita dal complesso delle applicazioni della biologia all'allevamento degli animali al fine di migliorarne il fenotipo (insieme dei caratteri che l'individuo presenta), che risulta dalla costituzione ereditaria (genotipo) e dalla costituzione acquisita (paratipo) per l'azione dei fattori esterni ambientali.
Le basi per la nascita della zootecnia vennero messe durante la seconda metà del 18° secolo e al principio del 19° quando sorsero le prime scuole di agricoltura, nelle quali venivano impartiti anche gli insegnamenti relativi alla tecnica dell’allevamento e dell’alimentazione del bestiame. Con la fondazione dell’Istituto agronomico di Versailles, l’insegnamento della tecnologia animale venne nettamente separato dall’insegnamento dell’agricoltura e per la prima volta fu adottata la denominazione di zootecnia per questa nuova scienza. I principi darwiniani della selezione naturale furono messi a base della selezione zootecnica, alla quale si attribuiva un’illimitata, seppur lenta, capacità di migliorare le razze. La genetica ha portato anche a una revisione del concetto di razza, in quanto ha dimostrato come tutte le razze di animali domestici non siano razze geneticamente pure bensì mescolanze di un certo numero di genotipi di linee pure; per la moderna zootecnia la selezione rappresenta il mezzo con il quale l’allevatore può isolare le linee più elette.
Un notevole risultato delle applicazioni della genetica e della zootecnia è l'introduzione di razze resistenti alle malattie.
Riferimenti:
Zootecnia in treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/zootecnia/
Zootecnia in wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Zootecnia
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Step #25
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