mercoledì 22 aprile 2020

Step #07

Allevare in un'opera poetica:

Si può ritrovare il concetto del termine in esame nelle celebri "Georgiche" di Publio Virgilio Marone, un poema diviso in quattro libri, composto dal 37 al 29 a. C., concepito su pressante invito di Mecenate e a questi dedicato. Le "Georgiche" sono la celebrazione delle attività agresti ed esaltano i valori umani, morali e religiosi legati alla laboriosa vita dei campi. In particolare sono rilevanti al tema in esame i libri terzo e quarto, nei quali possiamo trovare il tema dell'allevamento, elogiato e usato anche come metafora.

Libro III:
Nel terzo libro Virgilio, dopo una lode ad Augusto, canta dei metodi di allevamento del bestiame tra cui buoi, capre, cavalli, pecore e delle difficoltà riscontrate da parte dei pastori in Africa e in Scizia contro le forza della natura.  Per esempio prendendo i versi 83-99 notiamo come Virgilio esponga come sia importante scegliere con cura le madri di destrieri e buoi in modo da allevare animali "fieri e maestosi":


"..Magnanimi destrieri, o buoi robusti
A l’aratro educar, tua prima cura
Sarà sceglier le madri. Ottima quella
Giovenca fia, che torva abbia la fronte,
Informe il capo, e doppio il collo, e a cui
Dal mento giù fino al ginocchio ondeggi
La pendula gorgaia: esteso e lungo
Il fianco loderò, grandi le membra
E muscolose, e largo il piede, e sotto
Brevi e inarcate corna irte le orecchie.
Nè a me dispiacerà che sparso mostri
Di bianche macchie il dorso, e non che il giogo
Indocile ricusi, e il corno avventi
Minacciosa a ferir, nè che del toro
Le forme imiti e la maschil fierezza,
E mäestosa passeggiando e altera
Scopi il terren co la setosa coda."

Georgiche III vv. 83-99

Libro IV:
Nel quarto libro invece troviamo una dedica a Mecenate ed un'invocazione ad Apollo seguite da una descrizione dell'apicoltura. Il miele era un bene molto apprezzato ed utilizzato dai romani, i quali non avevano lo zucchero, una alternativa era uno sciroppo dolce ricavato dalle barbabietole ma non era alquanto popolare. Virgilio descrive abitudini e specie, spiega qual è la stagione migliore per prelevare il miele, come farlo e come curare le malattie che colpiscono le api. Nei versi 11-18 e 49-56 troviamo delle indicazioni sul luogo dove allevare le api e su come fabbricare gli alveari:

".. Prima di tutto è da cercarsi a l’api
Riparato soggiorno, ove nè il vento
Penetri, che le trepide lor ali
Sbatte, e a l’albergo la raccolta preda
Vieta portar, nè pecora, o capretto
A i fiori insulti, nè giovenca errante
Ivi al mattin la tremula rugiada
Scuota, o prema col piè l’erbe nascenti."

Georgiche IV vv. 11-18

".. Ma gli alvëari, o di cortecce cave
Sien fabbricati, o di flessibil giunco,
Stretto l’ingresso avranno, onde per freddo
Non geli il mel, nè per calor si sciolga.
E l’uno e l’altro, ove soverchio ecceda,
Pur nuoce a l’api, e non indarno a gara
De le lor celle ogni spiraglio, o buco
Turan di cera, od empiono di fiori;"

Georgiche vv. 49-56


Riferimenti:




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