sabato 30 maggio 2020

Step #19

Nella scienza applicata...

La zootecnia (o zootecnica) è la scienza che si occupa dell'origine, evoluzione, produzione, miglioramento e razionale sfruttamento degli animali domestici utili all'uomo. Essa è costituita dal complesso delle applicazioni della biologia all'allevamento degli animali al fine di migliorarne il fenotipo (insieme dei caratteri che l'individuo presenta), che risulta dalla costituzione ereditaria (genotipo) e dalla costituzione acquisita (paratipo) per l'azione dei fattori esterni ambientali.

Le basi per la nascita della zootecnia vennero messe durante la seconda metà del 18° secolo e al principio del 19° quando sorsero le prime scuole di agricoltura, nelle quali venivano impartiti anche gli insegnamenti relativi alla tecnica dell’allevamento e dell’alimentazione del bestiame. Con la fondazione dell’Istituto agronomico di Versailles, l’insegnamento della tecnologia animale venne nettamente separato dall’insegnamento dell’agricoltura e per la prima volta fu adottata la denominazione di zootecnia per questa nuova scienza. I principi darwiniani della selezione naturale furono messi a base della selezione zootecnica, alla quale si attribuiva un’illimitata, seppur lenta, capacità di migliorare le razze. La genetica ha portato anche a una revisione del concetto di razza, in quanto ha dimostrato come tutte le razze di animali domestici non siano razze geneticamente pure bensì mescolanze di un certo numero di genotipi di linee pure; per la moderna zootecnia la selezione rappresenta il mezzo con il quale l’allevatore può isolare le linee più elette.
Un notevole risultato delle applicazioni della genetica e della zootecnia è l'introduzione di razze resistenti alle malattie.






Riferimenti:

Zootecnia in treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/zootecnia/
Zootecnia in wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Zootecnia

venerdì 29 maggio 2020

Step #18

Nella cronaca...

Nel 1986, nel Regno Unito, ci fu il primo caso di encefalopatia spongiforme bovina (BSE, ovvero Bovine Spongiform Encephalopathy), la cronaca e la trattazione mediatica che ebbe questo evento negli anni successivi misero in evidenza e portarono alla correzione di quelle tecniche di allevamento errate che erano in atto all'epoca. La BSE, anche nota come "morbo della mucca pazza", fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili che colpiscono diverse specie di animali, tra cui l'uomo. Dalla scoperta della malattia sono state svolte numerose ricerche e in seguito sono state eseguite strategie di prevenzione tale che al giorno d'oggi la malattia è stata totalmente eradicata.
Al riguardo della cronaca è importante menzionare che i vari mezzi di informazione diffusero numerose notizie errate o fuorvianti su cause, sintomi e metodi di prevenzione della malattia. Per fare un esempio, molti giornali negli anni novanta attribuirono alla "mucca pazza", rendendo così ancora più famosa questa terminologia, le morti di pazienti anziani affetti dal morbo di Creutzfeldt-Jakob (CJD, encefalopatia spongiforme umana non legata ai bovini), accomunandola erroneamente alla sua variante (vCJD) legata invece alla BSE e oggetto dello studio di cui è stato firmatario il premio nobel per la medicina Stanley Prusiner.





Dossier - Internazionale
Articolo tratto da Internazionale del 13/09/1996

Riferimenti:

Articolo Internazionale: https://www.repubblica.it/www1/dossier/euro/euro47/intern/intern.html
Pagina wikipedia BSE: https://it.wikipedia.org/wiki/Encefalopatia_spongiforme_bovina

mercoledì 27 maggio 2020

Step #17

Abbecedario:


A come... aratro
come... bovino
C come... crescere
come... domestico
come... estensivo
come... fieno
come... genetica
come... holstein  (razza bovina)
I come... intensivo
L come...letame
M come...mungitura
N come...nutrire
come...ovino
P come...pascolo
come...qualità
come...recinto
S come...stalla
come...terreno
come...uovo
come...vacca
come...zootecnica

lunedì 25 maggio 2020

Step #16

Un protagonista...


Francesco Amadori

Nato a Cesena il 15 gennaio 1932 è stato fondatore insieme al fratello Arnaldo di una delle maggiori aziende agroalimentari in Italia, molto famoso anche grazie allo slogan "Parola di Francesco Amadori" è certamente uno dei volti dell'allevamento moderno del nostro paese.
Fin da piccolo affianca i genitori nella commercializzazione di pollame e animali da cortile a livello locale ma è negli anni cinquanta che riesce a mettersi in proprio costruendo un mangimificio, un incubatoio, un allevamento e un impianto di trasformazione alimentare, fino a che nel 1969 nasce l'azienda Amadori.
Dagli anni novanta Francesco Amadori diventa testimonial delle proprie campagne pubblicitarie in modo da promuovere di persona l'affidabilità della sua azienda e diventa celebre grazie al suo motto "Parola di Francesco Amadori". Nell' aprile 2015 ha lasciato il controllo dell'azienda ai due figli, Flavio e Denis.

Francesco Amadori, a destra, in
compagnia del fratello Arnaldo

Francesco Amadori quindi non è solamente il fondatore di una delle più grandi aziende agroalimentari italiane ma è forse l'allevatore moderno più conosciuto in Italia, quando si parla di allevamento non si può non pensare alla sua figura, testimonial essa stessa dei prodotti della sua azienda.




Riferimenti:

sabato 23 maggio 2020

Step #15

Nel Novecento...


Il grande aumento demografico che caratterizzò i due secoli successivi alla rivoluzione industriale portò al bisogno di allevare in maniera più efficiente, si diffuse in particolare, nel periodo del secondo dopoguerra, la pratica dell'allevamento intensivo.
Proprio nel Novecento ci fu una delle più grandi innovazioni tecnologiche nella storia dell'allevamento, l'introduzione delle sale di mungitura, le quali applicavano tutte le teorie atte a meccanizzare il processo di mungitura ideate nel secolo precedente e le univano alla nuova necessità di trattare molti capi di bestiame allo stesso tempo e più velocemente. Le prime sale a spina di pesce furono introdotte nel 1950 in Nuova Zelanda, la produttività migliorò notevolmente e il tempo di mungitura fu ridotto moltissimo.

La sala di mungitura a spina di pesce – Ruminantia – Web Magazine ...
Sala di mungitura a spina di pesce

Nel 1992 ci fu infine l'introduzione dei sistemi di mungitura automatici, i quali portarono ulteriore aumento della qualità e sanità del latte e incremento produttivo giornaliero per capo, dovuti alla costante sanitizzazione della mammella che il robot di mungitura esegue e alle mungiture più frequenti durante la giornata rispetto a quelle che venivano effettuate con processi non automatizzati.









Riferimenti:

venerdì 22 maggio 2020

Step #14

Nell'Ottocento...

Il 1800 è stato il secolo della rivoluzione dell'apicoltura, tutte le invenzioni che hanno fatto diventare questo tipo di allevamento come è al giorno d'oggi risalgono infatti al XIX secolo.
Tutto iniziò quando, nel 1851, il pastore americano Lorenzo Langstroth inventò il favo mobile, questo consentiva di intervenire nell'alveare senza doverlo distruggere (come si era fatto fino a quel momento) ma semplicemente estraendo i telaini e poi rimettendoli al loro posto ad operazione conclusa.
Il favo mobile diede inizio al processo di razionalizzazione dell'apicoltura e fu ispirazione per invenzioni seguenti quali i fogli cerei nel 1857 e lo smielatore centrifugo nel 1865. Quest'ultimo è di particolare importanza perché apice dell'apicoltura razionale, infatti, se nell'apicoltura tradizionale il miele veniva estratto spremendo i favi che quindi venivano distrutti, ora grazie all'introduzione di favi mobili e standardizzati era stato possibile costruire una macchina in cui potessero essere inseriti i telaini e che, utilizzando la forza centrifuga, estraesse il miele.
Spaccato di uno smielatore






Riferimenti:

martedì 19 maggio 2020

Step #13

Nel Settecento...

Il 1700 è il secolo della rivoluzione agricola, conseguenza del grande aumento demografico e causa di alcune invenzioni volte ad aumentare e velocizzare i processi di semina e raccolto. La diffusione di queste nuove macchine ebbe un' importante influenza sull'allevamento di buoi, cavalli e asini fino al momento storico in cui questi vennero sostituiti dalle macchine stesse, in quanto i compiti che prima venivano svolti a mano dal contadino ora richiedevano degli animali allevati appositamente per il traino.
Le principali invenzioni in questo ambito sono la trebbiatrice e la seminatrice:



Trebbiatrice - è una macchina agricola utilizzata per sgranare i cereali e separarli dalla paglia (frumento e riso). Nel 1733 lo scozzese Michael Menzies costruisce la prima trebbiatrice azionata da una ruota idraulica, in seguito ne vennero costruite di azionate da forza animale, motori a vapore e a scoppio. Ognuna di queste era montata su ruote e spostata nelle diverse località di trebbiatura mediante traino di buoi o asini.


trebbiatrice azionata da forza animale



Seminatrice - è una macchina agricola realizzata per la prima volta nel 1701 dall'agronomo inglese Jethro Tull, utilizzata per mettere a dimora i semi su un terreno precedentemente preparato.  Prima di questo sistema i grani erano sparsi a mano, con questa nuova macchina il il tasso di germinazione aumentò e di conseguenza il raccolto. La seminatrice veniva trainata da buoi o cavalli.



Riferimenti:

Seminatrice: https://it.wikipedia.org/wiki/Seminatrice
Trebbiatrice:https://it.wikipedia.org/wiki/Trebbiatrice

sabato 2 maggio 2020

Step #12

Allevare nella storia della tecnologia (medievale e moderna)...


Le innovazione tecnologiche, nel campo dell'allevamento, nel periodo medievale vanno a migliorare le tecniche esistenti.
Innanzitutto l'aratro, il cui utilizzo e descrizione sono già stati trattati per quanto riguarda il mondo antico nel post Step #08 di questo blog, subisce un'evoluzione: in epoca alto-medievale si passa dall'aratro a chiodo a quello a vomere simmetrico in legno, raramente rivestito in ferro; dal XI secolo si diffuse invece il cosiddetto "aratro pesante" ovvero a vomere asimmetrico, dotato di avantreno mobile su ruote che necessitava di buoi o cavalli per essere trainato. Il solo possedere questo ultimo tipo di aratro dimostrava la differenza sociale tra un contadino povero e uno ricco ed il suo utilizzo portò ad una rapida crescita del valore delle bestie da traino e quindi del loro allevamento. La diffusione dell' aratro pesante ebbe inoltre come conseguenza un susseguirsi di invenzioni volte a facilitare il compito dell'animale come per esempio il giogo frontale per i buoi o il collare da spalla per i cavalli, meccanismi che andavano a sostituire il sistema di cinghie con cui si imbrigliavano questi animali fino al X secolo ma ne ostacolava la respirazione, in questo modo gli animali potevano scaricare il peso su tutto il corpo, aumentando l'efficienza del traino.
Collegata a quanto detto fin'ora e fatta risalire al Medioevo è anche la pratica della ferratura, gli zoccoli degli animali venivano in questo modo protetti dalle asperità del terreno su cui venivano fatti lavorare.

La rinascita dell'anno mille
Ricostruzione di un aratro pesante medievale


Durante il periodo del Rinascimento è notevole l'invenzione del telaio a tirella, anche questa un'evoluzione dei precedenti telai, descritta in un codice quattrocentesco fiorentino intitolato "Trattato dell'arte e della seta" di autore anonimo oggi conservato nella biblioteca Laurenziana di Firenze. L'arte della lana e gli allevamenti ovini goderono di queste nuove macchine e ne furono migliorati, diventando più efficienti e ricchi.
Quest'ultima fu una delle tante innovazioni tecnologiche e perfezionamenti meccanici che durante il medioevo ed il rinascimento furono cause e conseguenze della grande diffusione dell'allevamento, indispensabile e centrale, sia per il sostentamento e la crescita demografica che per l'evoluzione della tecnologia.


70 fantastiche immagini su Trattato dell'Arte della Seta in ...
Illustrazione tratta dal "Trattato dell'arte e della seta"

Step #25

La sintesi finale... Siamo giunti alla conclusione di questo percorso, durato circa 3 mesi, incentrato sul termine allevare . L'esordi...